Repubblica.it-Bari – La pubblicità futurista secondo Aguìn (di Lorenzo Madaro)

11 ott 2017

Cosa hanno in comune un (ex) avvocato e un ex docente di matematica e fisica nei licei? A prima vista, considerando la loro formazione “ufficiale”, potrà sembrare un astruso punto in comune, ma è un aspetto che ha condizionato le loro singole esistenze: l’interesse per la grafica pubblicitaria, in particolare quella futurista! È difatti questo il filo che lega due baresi, Aguinaldo Perrone, ex avvocato quarantenne che all’impegno con la giurisprudenza ha preferito l’amore per il disegno e la grafica, e Carmelo Calò Carducci, studioso di Futurismo e collezionista raffinato che da anni promuove varie iniziative per incrementare la conoscenza dell’immenso bagaglio culturale lasciatoci dai futuristi.Il prossimo 2 febbraio nell’atrio del colonnato del palazzo della Provincia di Bari sarà inaugurata la mostra “Aguìn, disegni” – L’immaginario mondo pubblicitario di Aguinaldo Perrone, che sarà presentata dallo stesso Calò Carducci.La mostra è stata pensata come un’ampia rassegna personale di opere di Aguìn – questo lo pseudonimo “ricavato” dal più altisonante nome –, circa ottanta tra disegni su carta, tecniche miste su legno e opere tridimensionali che ruotano attorno al tema di fondo della sua ricerca, la pubblicità, anzi la réclame, come veniva chiamata un tempo.Ispirati alle réclame dei tradizionali marchi italiani o totalmente inventate dalla fantasia del loro autore, i disegni selezionati per la mostra propongono sfolgoranti revival della pubblicità futurista, almeno sotto il profilo stilistico-formale.Omini dalle fattezze semplificate, caratteri tipografici dalle forme rigorose e “moderne” e un tratto grafico essenziale che non possono non farci pensare a Fortunato Depero, maestro indiscusso della grafica futurista, popoleranno per dieci giorni l’austero atrio che si affaccia sul lungomare, per farci riflettere su un “genere” forse ancora troppo ignorato, anche dal mondo degli studi, ma che invece per molti artisti – soprattutto negli anni Venti – è stato un fondamentale veicolo di creatività e ingegno.Piccola curiosità: l’artista ha pensato bene di proporre una serie di grandi manifesti della sua mostra barese in una città-simbolo della grafica pubblicitaria del Novecento italiano: Rovereto. La città trentina è difatti il teatro attorno a cui è sorta la casa futurista per eccellenza, quella di Depero, oggi gestita dal museo MART, altra istituzione museale che ha dimostrato sempre attenzione verso le declinazioni della grafica pubblicitaria.